Intestazione

Soluzioni semplici per risultati migliori

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Ralf Kaminski 

Pubblicato

10.02.2022

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Non sprecano risorse e costano poco: i prodotti nati dall'innovazione frugale. Navi Radjou, presente come relatore al Trend Day del Gottlieb Duttweiler Institut il 9 marzo, spiega i motivi alle spalle. 

Che cosa significa innovazione frugale? In sintesi significa raggiungere risultati migliori utilizzando meno risorse. Questo approccio può riguardare singoli prodotti, ma anche interi modelli di attività aziendale. Si tratta di un modo di operare con soluzioni semplici in maniera comunque redditizia, ma migliore e più attenta alle risorse creando valore aggiunto con meno capitale, meno tempo, meno energia e meno impatto ambientale. Per farlo sono necessari sia un modo di pensare creativo e non convenzionale che la cooperazione, anche tra aziende che altrimenti potrebbero forse considerarsi rivali.L'innovazione frugale non ha in fin dei conti un effetto positivo solo sull'economia, ma anche sulla convivenza civile, sull'ambiente e sul clima.

Esempi di innovazione frugale 

Auto economiche

Renault è considerata un pioniere in questo campo in Europa. Nel 2004 il gruppo ha lanciato il modello «Logan» a 5000 euro, la macchina allora più conveniente sul mercato. Il grande successo ha portato a una linea di prodotti chiamata «Dacia» e infine a un'unità operativa propria per il cosiddetto segmento dei veicoli economici, che oggi rappresenta oltre il 40 per cento del fatturato di Renault. L'utile dell'azienda per i singoli veicoli è addirittura superiore a quello per i modelli più costosi.

Il prezzo contenuto è possibile grazie all'innovazione frugale. La «Logan» è stata sviluppata originariamente da ingegneri in Romania che erano abituati a lavorare con scarse risorse. Si sono limitati pertanto allo stretto necessario e hanno ridotto la quantità di componenti in modo da semplificare la realizzazione del veicolo. Ad esempio, invece di progettare come di consueto due specchietti retrovisori diversi per la destra e la sinistra, hanno utilizzato lo stesso su entrambi i lati. La «Logan» aveva bisogno quindi di meno materie prime e poteva essere prodotta in maniera più semplice e veloce.

 Nel 2015 Renault ha lanciato in India il modello KWID per soli 3500 euro. Più tardi lo ha utilizzato come base per lo sviluppo di una variante elettrica che nel 2017 è stata introdotta nel mercato cinese a 8000 euro. Da essa è nata a sua volta la vettura elettrica più economica in Europa – la «Dacia Spring», che è stata lanciata in Franca l'anno scorso a soli 12'000 euro. Renault collabora di volta in volta con persone e fornitori a livello locale per mantenere bassi i costi e utilizzare risorse del territorio. 

 

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La vettura elettrica più economica in Europa: Dacia Spring © Renault Communications

Locali poco costosi

I container navali dismessi possono essere riutilizzati in modo creativo. In questo progetto in Rhode Island (USA) da 32 container sono nati dodici uffici e miniappartamenti. Non solo la costruzione del complesso ha comportato costi nettamente inferiori a quelli normalmente richiesti, ma anche gli affitti dei locali rimangono più contenuti. Anche nello spazio di coworking Kraftwerk a Zurigo si è ricorsi a un simile impiego alternativo di tali container.

Condivisione dei dipendenti

Durante la pandemia da coronavirus molti hotel in città svizzere si sono ritrovati con poco lavoro, mentre gli alberghi in montagna erano alla ricerca di personale. Alcuni dipendenti degli hotel delle città sono quindi stati praticamente dati in prestito alle strutture in montagna. Hotelleriesuisse adotta già da diverso tempo questi modelli flessibili – grazie ai quali i dipendenti vengono impiegati in luoghi diversi in estate e in inverno a seconda della necessità di personale. Durante la pandemia una tale forma di condivisione dei collaboratori si è sviluppata anche in altri settori. In questo modo una parte dei collaboratori senza lavoro del tour operator Hotelplan ha aiutato i dipendenti stressati del rivenditore online Digitec/Galaxus, anch'esso appartenente a Migros. Invece di licenziare il personale perdendo risorse e talenti preziosi, i dipendenti vengono impiegati in altro modo con creatività e vantaggi per entrambe le parti; e al tempo stesso viene sostenuta l'economia locale.

Filiali di banca non convenzionali

Nel 2014 la start-up francese Nickel, a differenza di molte altre neobanche, ha deciso di non rivolgersi ai propri clienti soltanto con un approccio digitale. E infatti in piccoli negozi e chioschi già esistenti sono stati installati sportelli automatici dove basta un documento di identità per aprire un conto bancario in cinque minuti. In cambio di un canone annuale di circa 20 euro è possibile ricevere ed effettuare pagamenti online, ottenere una carta di debito e prelevare contanti in qualsiasi momento nelle «filiali». Nickel conta oggi oltre due milioni di clienti, due terzi dei quali appartengono al ceto medio che apprezza l'offerta semplice ed economica con un'ampia rete di filiali fisiche.

Ventilatori realizzati con maschere da sub

Quando nella primavera del 2020 in Nord Italia mancavano ventilatori per i pazienti di Covid, un medico ha fatto produrre alternative provvisorie utilizzando le attrezzature subacquee ampiamente disponibili nei negozi di articoli sportivi. Le altre parti necessarie sono state realizzate da un designer con una stampante 3D. Una risorsa esistente è stata così usata per uno scopo diverso da quello previsto in modo utile e senza grandi dispendi.

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Occhiali da immersione convertiti in un respiratore. © Keystone/EPA/Filippo Venezia

Noleggiare anziché acquistare

Sulla piattaforma di noleggio svizzera sharely.ch, di cui anche Migros detiene delle quote, si possono affittare cose di cui si ha bisogno solo occasionalmente, come ad esempio rimorchi per automobili, trapani o pulitrici a vapore – e di solito nelle dirette vicinanze. Ciò non consente solo un risparmio di denaro, spazio e risorse, ma crea anche nuove fonti di entrate e nuovi clienti per le imprese.

Spazio in cambio di energia termica

Il gruppo francese Groupe Casino che opera nel commercio al dettaglio affitta dal 2019 i depositi e i magazzini inutilizzati all'azienda di informatica Qarnot Computing che li impiega per i propri server e centri di dati. Allo stesso tempo il calore generato dai server viene utilizzato per riscaldare gli uffici e i negozi del rivenditore al dettaglio e per alimentare i boiler dell'acqua. Entrambi risparmiano così sui costi, sfruttano le risorse in modo più efficiente e generano ulteriori introiti.

 

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Ritratto: © zVg

L'ostacolo maggiore è l'atteggiamento mentale

Navi Radjou

Navi Radjou, le idee intelligenti per creare molto con poco nascono solitamente da situazioni di emergenza. I paesi più poveri sono quindi più bravi in fatto di innovazione frugale?

 Tendenzialmente sì. Chi vive in tali paesi non ha spesso altra scelta e deve ricorrere alla propria inventiva. Ma anche nei paesi più abbienti ci sono sempre più persone che devono vivere con poco. Il 60 per cento degli statunitensi ha meno di 500 dollari di risparmi a cui poter ricorrere in caso di emergenza.I dati dell'OCSE prima della pandemia mostrano che il 22 per cento dei cittadini europei è a rischio di povertà. Le condizioni per l'innovazione frugale quindi ci sono.

Al tempo stesso le aspettative e i requisiti di legge in materia di sicurezza sono maggiori in Europa, e anche i costi.

È così: ci sono determinati limiti minimi da rispettare. Tuttavia ci sono due gruppi target molto diversi in Europa per i prodotti che nascono dall'innovazione frugale: le persone benestanti e istruite che danno molta importanza a sostenibilità, ambiente e clima, e i meno abbienti, che semplicemente non vogliono o non possono permettersi di acquistare prodotti costosi. Hanno problemi più immediati che preoccuparsi del futuro del pianeta, perché i soldi finiscono ben prima della fine del mese.

E quindi le motivazioni ci sono, ma non sembrano esserci ancora molti esempi concreti. Come mai?

Ci sono alcuni ostacoli. Il maggiore è senz'altro l'atteggiamento: la formazione degli sviluppatori dei prodotti mira a ideare qualcosa di nuovo e a offrire di più rispetto al prodotto precedente. E così creano spesso con un enorme dispendio di risorse soltanto un valore aggiunto ridotto, il contrario dell'innovazione frugale. Anche quando gli ingegneri e gli sviluppatori accettano la frugalità come una sfida interessante, ricevono pressioni dal reparto vendite e marketing che ha bisogno di qualcosa da pubblicizzare come una fantastica novità. Per liberarsi da questa mentalità, Renault ha realizzato un nuovo reparto vendite appositamente per le sue automobili economiche.

18. European Trend Day del GDI

Il Gottlieb Duttweiler Institut (GDI) si occuperà il 9 marzo di innovazione frugale, vale a dire di idee semplici e sorprendenti per ottenere di più da risorse limitate. Navi Radjou (51) è uno dei relatori. L'esperto di innovazione è stato vicepresidente della società di ricerca Forrester Research ed è coautore di «Frugal Innovation: How to do better with less». Radjou è cittadino franco-americano, è nato in India e vive attualmente a Parigi.
  
Info e biglietti per il Trend Day

Quali altre sfide ci sono?  

La cosa migliore è osservare questi tre principi: 1. Importanza della semplicità. Di che cosa hanno effettivamente bisogno i clienti? Come usano il prodotto? Quali aspetti sono strettamente necessari, quali invece possono essere anche lasciati da parte? 2. Non reinventare la ruota. Si può partire da un prodotto o da un luogo già esistenti, modificarli e generare qualcosa di nuovo con valore aggiunto? 3. Pensare orizzontalmente. È possibile unire ambiti finora separati come la mobilità, il settore alimentare e la sanità e sfruttarli come nuovo ecosistema intersettoriale? E non sarebbe possibile eliminare dalle aziende la mentalità a compartimenti stagni e impiegare la stessa persona per innovazione, sostenibilità e marketing?  

Un altro approccio è la cooperazione tra le aziende. Ma di solito non si vedono maggiormente come concorrenti piuttosto che come partner?  

Già oggi ci sono aziende concorrenti che collaborano in determinati ambiti al fine di risparmiare. Ma le ambizioni vanno molto oltre. In Germania l'organizzazione CSCP cerca di riunire imprese rivali dicendo: oggi siete due concorrenti, ma immaginatevi come sarà il vostro mercato nel 2030 o 2040. I clienti di domani avranno altre esigenze e altri valori, molte cose dovranno cambiare per adattarsi di conseguenza. Potete vincere soltanto se riflettete insieme sulle risorse necessarie per il relativo scopo. Invece di competere per ottenere la fetta più grande possibile della torta attuale, dovrebbero produrne insieme una nuova.  

Ci sono già cooperazioni di questo tipo?  

Sì, ad esempio i grandi gruppi dell'energia BP, ENI, Shell e Total condividono in Malaysia un hub logistico che consente loro non solo di risparmiare sui costi, ma di ridurre anche il consumo di CO2. In Svizzera b2bcherry.com offre una piattaforma che riunisce imprese, organizzazioni, associazioni e altri soggetti per condividere risorse o infrastrutture. Anche il Forum economico mondiale è molto attivo su questa tematica.

Non si tratta di consumare di meno, ma di farlo meglio e in modo più selettivo.

Navi Radjou

Nel confronto internazionale la Svizzera vanta risultati ottimi e affidabili in termini di innovazione. Giustamente?

Dipende da come vengono misurati. Il numero di nuovi brevetti è solitamente un indicatore importante e in tale ambito la Svizzera ha molto successo. L'innovazione frugale sarebbe però creare qualcosa di nuovo partendo da brevetti già esistenti. La Svizzera dovrebbe analizzare fondamentalmente gli ambiti in cui eccelle e riflettere se non ci siano possibilità di svilupparli ulteriormente in modo frugale.

Vede del potenziale in questo senso in Svizzera?

Certo, la Svizzera infatti non è solo ai primi posti per ricerca e sviluppo, ma dà anche importanza alla qualità elevata e agli ottimi servizi. Le aziende svizzere possono essere un modello per il mondo. Vedo ad esempio del potenziale nel settore turistico. Progetti che rendono i servizi più accessibili economicamente senza ridurre la qualità potrebbero consentire di raggiungere gruppi target completamente nuovi. Ho tenuto al riguardo un seminario in una scuola alberghiera di Losanna, con amministratori delegati e studenti. I primi hanno avuto qualche difficoltà, ma i secondi l'hanno trovato molto interessante e hanno presentato davvero ottime idee, ad esempio soluzioni miste di hotel ed Airbnb.

Com'è possibile nella vita di tutti i giorni promuovere questo atteggiamento mentale nelle aziende?

Utilizzando il proprio potere d'acquisto per motivarle a cambiare. Non si tratta di consumare di meno, ma di farlo meglio e in modo più selettivo.Ad esempio acquistando solo prodotti locali e regionali. O noleggiando e condividendo le cose invece di comprarle. Oppure utilizzandole più a lungo anziché sostituirle rapidamente, come nel caso dell'abbigliamento o degli smartphone. Si può fare tutto questo senza sacrificare il proprio stile di vita.

Foto/scena: Box Office © Nat Rea

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