Intestazione

Scuola femminile in Afghanistan: che fine farà questo sogno?

Testo

Michael West

Pubblicato

27.08.2021

Mädchen während einer Unterrichtsstunde

In una remota alta valle dell’Afghanistan è nata una scuola femminile con l’aiuto del Fondo di sviluppo Migros. Che fine farà ora che i talebani hanno usurpato il potere nel Paese? Che fine farà ora che i talebani hanno usurpato il potere nel Paese?

Il caos e la violenza di Kabul ci giungono solo attraverso le immagini in televisione. Taiba Rahim (52) l’ha lasciata solo da pochi¬ giorni. Nella fusoliera senza finestrini ¬di un aereo cargo dell’esercito tedesco ha dapprima raggiunto Tashkent, per poi viaggiare con un volo charter alla volta di Hannover e da lì con un aereo di linea fino a Zurigo. ¬ Ora la signora afgana è di nuovo sana e salva a casa, nel canton Vaud, dove vive da 21 anni.

Verrebbe da pensare che porti ancora i segni dovuti alle fatiche del lungo viaggio. Invece la presidentessa dell’organizzazione umanitaria «Association Nai Qala» racconta con grande entusiasmo di un progetto di sviluppo: in una brulla e sassosa valle di montagna nella provincia centrale afgana di Bamiyan è nata, a circa 3000 metri di altitudine, una scuola femminile di cui vi era disperato bisogno. Lo scorso anno è stato costruito l’edificio di mattoni e blocchi di pietra grezzi, sul quale è stato posto un tetto di spessa lamiera d’acciaio – forte abbastanza da sostenere il peso della neve che in quelle zone cade dal cielo copiosa in inverno.

La dignità femminile va preservata

Ora 650 bambine e ragazze dagli 8 ai 20 anni di quella provincia possono andare a scuola. «Seguono corsi di formazione che insegnano lavori concreti», spiega Rahim. «Ad esempio, vengono formate come sarte, operatrici sanitarie o insegnanti. ¬In questo modo, si aprono loro prospettive nella propria regione di origine. ¬ Non devono cercare fortuna in grandi città, dove spesso si vedono ¬costrette ad accettare qualsiasi lavoro e perdono la loro dignità.»

Il progetto è stato reso possibile da un importante aiuto finanziario da parte del Fondo di sviluppo Migros. Rahim ha portato avanti la costruzione della scuola con la sua organizzazione umanitaria. Era spesso in loco, conduceva trattative e faceva traduzioni. E In questo le è tornato utile essere cresciuta lei stessa nella provincia di Bamiyan e, come molte altre persone del posto, appartenere al gruppo etnico degli hazara.

L’energica e fattiva signora continuava ad incontrarsi con gli anziani e i consigli di villaggio dei sette comuni dell’alta valle. Talvolta si trovava a parlare a un’assemblea di 60 uomini. Il progetto era ambizioso: bisognava innanzitutto costruire una strada transitabile per farvi arrivare i macchinari edili dalla città. «È stato decisivo che molti degli uomini desiderassero fortemente una scuola per le loro figlie», dice 
Rahim. ¬ «Erano dispiaciuti che fino ad allora non fossero potute andate a lezione regolarmente.»

Perché prima della costruzione della scuola, le allieve facevano lezione all’aperto. Sedevano su coperte allargate per terra, mentre gli insegnanti cercavano di trasmettere loro la propria materia. Ma spesso, le valanghe di neve d’inverno e il vento forte dell’alta valle rendevano impossibile fare lezione. C’erano solo pochi libri e tanto meno computer. Eppure, alcuni insegnanti disegnavano una tastiera sulla carta in modo 
che le studentesse potessero almeno immaginare come fosse fatto un 
computer. Nel massiccio edificio scolastico dalle pareti tinteggiate di verde, ora c’è una biblioteca ben fornita e anche una sala computer con dieci dispositivi.

Taiba Rahim, Leiterin xy i

Gli anziani del villaggio custodiranno la scuola.

Taiba Rahim, presidentessa dell’organizzazione umanitaria «Association Nai Qala»

I talebani restano lontani dalla valle

Proprio di recente, quando Rahim presenziava all’inaugurazione ufficiale della scuola, l’Afghanistan ha visto un rapido susseguirsi di avvenimenti: dopo il ritiro degli americani, la resistenza dell’esercito nazionale è crollata, portando all’inarrestabile avanzata dei talebani. «Ma per ora nessun combattente talebano si è spinto nell’alta valle», afferma la direttrice dell’organizzazione umanitaria. «Al momento, per loro è più importante marcare la propria presenza nelle città. Ha una forza ¬simbolica molto più potente.»

E comunque, i talebani non arriveranno a invaderla in seguito, prendendo possesso della scuola e sfruttandola per i propri fini? «Non credo», replica Rahim con voce pacata. «Dopo l’inaugurazione, abbiamo affidato la custodia della scuola agli anziani del villaggio. Ora è il loro progetto, ne sono fieri e non la cederanno così facilmente. Gli abitanti di questa regione montuosa mi ricordano molto gli 
Svizzeri: all’apparenza sono modesti e riservati, ma hanno un’enorme 
forza di volontà e sanno essere anche davvero testardi.»

Provincia di Bamiyan La scuola femminile Afghanistan: Impressioni

Marghi Scool, Aussenansicht

La nuova scuola costruita a circa 3000 metri di altitudine

Die Marghischule befindet sich in der Provinz von Bamyan

L'Ecole de Marghi si trova nella provincia di Bamiyan

Früher wurden die Mädchen draussen unterrichtet

Prima le allieve facevano lezione all’aperto, quando le condizioni meteorologiche lo consentivano.

Foto/scena: Nai Qala

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